Metti in protezione la schiena.

In quest'articolo voglio parlare dell'azione dei muscoli paravertebrali in merito alla stabilizzazione del rachide lombare, volutamente trascurerò tutte le altre variabili che concorrono alla stabilizzazione lombare: corsetto addominale, manovra di valsalva, ecc... Questo ovviamente non vuol dire che siano meno importanti... Oggi è abbastanza condivisa l'indicazione tecnica di tenere le curve del rachide in posizione fisiologica durante esercizi di stacco e squat. Per mantenere il corretto assetto si chiede di evitare la retroversione del bacino.
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Se analizziamo l'azione dei muscoli profondi del rachide si può osservare come questa indicazione abbia una ben precisa spiegazione chinesiologica.
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Infatti i muscoli paravertebrali, in particolare spinale del dorso e multifido, attraverso la loro azione agiscono stabilizzando la zona lombare. L'azione di questi si esplica mediante il trazionamento della terza vertebra lombare. La particolarità che contraddistingue L3 è il fatto di essere posizionata all'apice della curva e di conseguenza ne determina la stabilità.                        Se osserviamo le linee di forza che si generano da questi muscoli si può osservare come ci sia una risultante vettore giallo F che ha direzione inversa rispetto al vettore T rosso che rappresenta la forza di taglio che porterebbe la vertebra a scivolare in avanti.

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Bene questa forza che protegge la schiena (vettore giallo F) si riduce con l'appiattimento della lordosi lombare motivo per cui l'indicazione di tenere un corretto assetto della zona lombare evitando di portare il bacino in retroversione è sicuramente corretta e deve essere un punto fermo nell'insegnamento tecnico di questi esercizi ma anche in quei gesti che comportano un trasferimento di forze dagli arti inferiori a quelli superiori e viceversa. La normale esecuzione di esercizi quale lo stacco da terra porterà ad un naturale potenziamento di questi muscoli, bisogna comunque valutare se è il caso di inserire esercizi specifici per il potenziamento e per la propriocezione specifica di questi muscoli. Va da sé che quando si solleveranno carichi massimali la curva lombare sembrerà scomparire ma se si parte da una corretta attivazione di questi muscoli la trazione sarà attivata e la protezione comunque assicurata. È appena il caso di soffermarsi ad analizzare la tecnica esecutiva di alcuni tra i più quotati powerlifters, infatti in alcuni casi si osserva un'apparente appiattimento della curva lombare. Bene, coma per tutti gli sport bisogna considerare che in questi casi siamo difronte ad atleti che hanno consolidato e stabilizzato nel tempo una esecuzione che sicuramente mette in protezione la schiena e questa muscolatura è sicuramente ben attivata nel momento dell'alzata. Quello che bisogna puntualizzare in realtà è il fatto di acquisire una giusta propriocezione che porti all'attivazione ed al mantenimento della curva lombare il più possibile. Nella fase di apprendimento bisognerà dedicare un buon carico di lavoro al raggiungimento di questo obbiettivo fondamentale per la crescita futura dell'atleta nonché per il suo mantenimento in un buono stato di salute.
Mariano Rubiu